fonte: rainews.it |
mercoledì 2 dicembre 2015
domenica 29 novembre 2015
Un marchio dall'Archivio Centrale dello Stato
'CONFITRAS' CONSORZIO FABBRICHE ITALIANE DI TRASPARENTE
nome marchio
TRANSPARSACCO
descrizione
SACCHI CUSTODIA DI CARTA TRASPARENTE ECC.
data deposito
27/10/1944
data registrazione
04/06/1947
citta
MILANO
citta (originale)
MILANO
provincia
MILANO
provincia (originale)
MI
stato
ITALIA
stato (originale)
ITALIA
provincia di presentazione
VARESE
provincia di presentazione (originale)
CAMERA DI COMMERCIO DI VARESE
n.reg.Generale
74440
Un modello di utilità
GUOLO FERRUCCIO
fnumero 40036
busta
697
ossrvazioni modello
Modello di utilità
data rilascio
10/01/1952
anno
1952
provincia rilascio
PD
autore
NON RILEVATO
luogo
Padova
provincia
PD
nazione
Italia
descrizione/titolo
Confezione per calze da donna, atta a consentire la visibilità anche per trasparenza
disegni
1
fotografato
No
sabato 28 novembre 2015
L'odissea: Ulisse e Polifemo
Jacob Jordaens, Ulisse e Polifemo, 1635, Mosca, Pushkin Museum |
Al fine in questa,
Dopo molto girar, fraude io m'arresto.
Montoni di gran mole e pingui e belli,
Di folta carchi porporina lana,
Rinchiudea la caverna. Io tre per volta
Prendeane, e in un gli unìa tacitamente
Co' vinchi attorti, sovra cui solea
Polifemo dormir: quel ch'era in mezzo,
Portava sotto il ventre un de' compagni,
Cui fean riparo i due ch'ivan da lato,
E così un uomo conducean tre bruti.
Indi afferrai pel tergo un arïete
Maggior di tutti, e della greggia il fiore;
Mi rivoltai sotto il lanoso ventre,
E, le mani avolgendo entro ai gran velli,
Con fermo cor mi v'attenea sospeso.
Così, gemendo, aspettavam l'aurora.
Dopo molto girar, fraude io m'arresto.
Montoni di gran mole e pingui e belli,
Di folta carchi porporina lana,
Rinchiudea la caverna. Io tre per volta
Prendeane, e in un gli unìa tacitamente
Co' vinchi attorti, sovra cui solea
Polifemo dormir: quel ch'era in mezzo,
Portava sotto il ventre un de' compagni,
Cui fean riparo i due ch'ivan da lato,
E così un uomo conducean tre bruti.
Indi afferrai pel tergo un arïete
Maggior di tutti, e della greggia il fiore;
Mi rivoltai sotto il lanoso ventre,
E, le mani avolgendo entro ai gran velli,
Con fermo cor mi v'attenea sospeso.
Così, gemendo, aspettavam l'aurora.
Sorta l'aurora, e tinto in roseo il cielo,
Fuor della grotta i maschi alla pastura
Gittavansi; e le femmine non munte,
Che gravi molto si sentìan le poppe,
Rïempìan di belati i lor serragli.
Il padron, cui ferìan continue doglie,
D'ogni montone, che diritto stava,
Palpava il tergo, e non s'avvide il folle
Che dalle pance del velluto gregge
Pendean gli uomini avvinti.
Fuor della grotta i maschi alla pastura
Gittavansi; e le femmine non munte,
Che gravi molto si sentìan le poppe,
Rïempìan di belati i lor serragli.
Il padron, cui ferìan continue doglie,
D'ogni montone, che diritto stava,
Palpava il tergo, e non s'avvide il folle
Che dalle pance del velluto gregge
Pendean gli uomini avvinti.
Dopo aver accecato il ciclope, Ulisse, lo inganna unendo a tre a tre i montoni e legando i compagni sotto al montone di mezzo; quando Polifemo tocca le bestie per farle uscire al pascolo non si rende conto di aver appena fatto uscire i suoi prigionieri.
Ulisse è riuscito con questo stratagemma a rendere se stesso e i suoi compagni invisibili agli occhi del ciclope permettendo così, a tutti, di uscire dalla grotta, raggiungere la nave e trarsi in salvo.
domenica 8 novembre 2015
Una nuvola di parole
Creata su tagul
sabato 7 novembre 2015
Una macchina per vederci chiaro!
Pensando ad una macchina che avesse a che fare con la caratteristica mi è subito venuta in mente una frase sentita qualche settimana fa a lezione: "...senza l' ecografia dovremo ancora tagliare i corpi a fettine per guardare come sono fatti all'interno!".
L’ecografia,infatti, è una tecnica che consente di vedere gli organi del nostro corpo mediante onde sonora ad alta frequenza che attraversano i tessuti.
Un personaggio trasparente
Aggiungi didascalia |
Articolo :"Nei panni dell'uomo invisibile"
The invisible man è anche un brano dei Queen.
La trasparenza nel Convivio di Dante
Alighieri Dante Convivio, Garzanti 2005 |
Convivio II III 7
Ed è l’ordine del sito questo, che lo primo che numerano è quello dove è la Luna; lo secondo è quello dov’è Mercurio; lo terzo è quello dov’è Venere; lo quarto è quello dove è lo Sole; lo quinto è quello di Marte; lo sesto è quello di Giove; lo settimo è quello di Saturno; l’ottavo è quello de le Stelle; lo nono è quello che non è sensibile se non per questo movimento che è detto di sopra; lo quale chiamano molti Cristallino, cioè diafano, o vero tutto trasparente.Convivio II VI 9
Dico anche che questo spirito viene per li raggi de la stella: per che sapere si vuole che li raggi di ciascuno cielo sono la via per la quale discende la loro vertude in queste cose di qua giù. E però che li raggi non sono altro che uno lume che viene dal principio de la luce per l’aere infino a la cosa illuminata, e luce non sia se non ne la parte de la stella, però che l’altro cielo è diafano, cioè transparente, non dico che vegna questo spirito, cioè questo pensiero, dal loro cielo in tutto, ma da la loro stella.Più trasparente di così?
Alla domanda "qual è secondo te il cibo che più si avvicina alla caratteristica in questione?" io rispondo il pomodoro, non un pomodoro qualunque ma quello raccolto nell'orto di mio padre; infatti, rispetto ai prodotti venduti e pubblicizzati dal supermarket U2 (ma anche quelle di altri supermercati), ho ben presente la provenienza di quello specifico pomodoro, il percorso che ha fatto prima di arrivare al mio piatto e tutti i prodotti utilizzati per farlo crescere... Più trasparente di così?
domenica 25 ottobre 2015
La verità è trasparenza.
Giacomo di cristallo
di Gianni Rodari
Una volta, in una città lontana, venne al mondo un bambino TRASPARENTE. Attraverso le sue membra si poteva vedere come attraverso l’aria e l’acqua. Era di carne e d’ossa e pareva di vetro, e se cadeva non andava in pezzi, ma al più si faceva sulla fronte un bernoccolo TRASPARENTE.
Si vedeva il suo cuore battere, si vedevano i suoi pensieri guizzare come pesci colorati nella loro vasca.
Una volta, per isbaglio, il bambino disse una bugia, e subito la gente potè vedere come una palla di fuoco dietro la sua fronte: ridisse la verità e la palla di fuoco si dissolse. Per tutto il resto della sua vita non disse più bugie.
Un’altra volta un amico gli confidò un segreto, e subito tutti videro come una palla nera che rotolava senza pace nel suo petto, e il segreto non fu più tale.
Il bambino crebbe, diventò un giovanotto, poi un uomo, e ognuno poteva leggere nei suoi pensieri e indovinare le sue risposte, quando gli faceva una domanda, prima che aprisse bocca.
Egli si chiamava Giacomo, ma la gente lo chiamava “Giacomo di cristallo”, e gli voleva bene per la sua lealtà, e vicino a lui tutti diventavano gentili.
Purtroppo, in quel paese, salì al governo un feroce dittatore, e cominciò un periodo di prepotenze, di ingiustizie e di miseria per il popolo. Chi osava protestare spariva senza lasciar traccia. Chi si ribellava era fucilato. I poveri erano perseguitati, umiliati e offeso in cento modi.
La gente taceva e subiva, per timore delle conseguenze.
Ma Giacomo non poteva tacere. Anche se non apriva bocca, i suoi pensieri parlavano per lui: egli era TRASPARENTE e tutti leggevano dietro la sua fronte pensieri di sdegno e di condanna per le ingiustizie e le violenze del tiranno. Di nascosto, poi, la gente si ripeteva i pensieri di Giacomo e prendeva speranza.
Il tiranno fece arrestare Giacomo di cristallo e ordinò di gettarlo nella più buia prigione.
Ma allora successe una cosa straordinaria. I muri della cella in cui Giacomo era stato rinchiuso diventarono TRASPARENTI, e dopo di loro anche i muri del carcere, e infine anche le mura esterne. La gente che passava accanto alla prigione vedeva Giacomo seduto sul suo sgabello, come se anche la prigione fosse di cristallo, e continuava a leggere i suoi pensieri. Di notte la prigione spandeva intorno una grande luce e il tiranno nel suo palazzo faceva tirare tutte le tende per non vederla, ma non riusciva ugualmente a dormire.
Giacomo di cristallo, anche in catene, era più forte di lui, perché la verità è più forte di qualsiasi cosa, più luminosa del giorno, più terribile di un uragano.
Tratta da Favole al telefono di Gianni Rodari
Maurizio Mosetti legge la favola.
di Gianni Rodari
Rodari G. Giacomo di cristallo, 2011 |
Si vedeva il suo cuore battere, si vedevano i suoi pensieri guizzare come pesci colorati nella loro vasca.
Una volta, per isbaglio, il bambino disse una bugia, e subito la gente potè vedere come una palla di fuoco dietro la sua fronte: ridisse la verità e la palla di fuoco si dissolse. Per tutto il resto della sua vita non disse più bugie.
Un’altra volta un amico gli confidò un segreto, e subito tutti videro come una palla nera che rotolava senza pace nel suo petto, e il segreto non fu più tale.
Il bambino crebbe, diventò un giovanotto, poi un uomo, e ognuno poteva leggere nei suoi pensieri e indovinare le sue risposte, quando gli faceva una domanda, prima che aprisse bocca.
Egli si chiamava Giacomo, ma la gente lo chiamava “Giacomo di cristallo”, e gli voleva bene per la sua lealtà, e vicino a lui tutti diventavano gentili.
Purtroppo, in quel paese, salì al governo un feroce dittatore, e cominciò un periodo di prepotenze, di ingiustizie e di miseria per il popolo. Chi osava protestare spariva senza lasciar traccia. Chi si ribellava era fucilato. I poveri erano perseguitati, umiliati e offeso in cento modi.
La gente taceva e subiva, per timore delle conseguenze.
Ma Giacomo non poteva tacere. Anche se non apriva bocca, i suoi pensieri parlavano per lui: egli era TRASPARENTE e tutti leggevano dietro la sua fronte pensieri di sdegno e di condanna per le ingiustizie e le violenze del tiranno. Di nascosto, poi, la gente si ripeteva i pensieri di Giacomo e prendeva speranza.
Il tiranno fece arrestare Giacomo di cristallo e ordinò di gettarlo nella più buia prigione.
Ma allora successe una cosa straordinaria. I muri della cella in cui Giacomo era stato rinchiuso diventarono TRASPARENTI, e dopo di loro anche i muri del carcere, e infine anche le mura esterne. La gente che passava accanto alla prigione vedeva Giacomo seduto sul suo sgabello, come se anche la prigione fosse di cristallo, e continuava a leggere i suoi pensieri. Di notte la prigione spandeva intorno una grande luce e il tiranno nel suo palazzo faceva tirare tutte le tende per non vederla, ma non riusciva ugualmente a dormire.
Giacomo di cristallo, anche in catene, era più forte di lui, perché la verità è più forte di qualsiasi cosa, più luminosa del giorno, più terribile di un uragano.
Tratta da Favole al telefono di Gianni Rodari
Maurizio Mosetti legge la favola.
sabato 24 ottobre 2015
La trasparenza racchiusa in luogo
Il Lago Flathead in Montana USA, secondo gli esperti, è il più pulito al mondo e con il livello di trasparenza più alto del pianeta tanto da ingannare l'occhio umano sulla sua reale profondità.
Nuda di Pablo Neruda
fonte: poesiainrete |
Nuda sei semplice come una delle tue mani,
liscia, terrestre, minima, rotonda, trasparente,
hai linee di luna, sentieri di mela,
nuda sei sottile come il chicco di grano nudo.
Nuda sei azzurra come la notte a Cuba
hai vitigni e stelle fra i capelli,
nuda sei enorme e gialla
come l’estate in una chiesa d’oro.
Nuda sei piccola come una delle tue unghie,
curva, sottile, rosea finché nasce il giorno
e t’addentri nel sotterraneo del mondo
come in una lunga galleria di vestiti e lavori:
la tua luce chiara si spegne, si veste, si sfoglia
e di nuovo torna a essere una mano nuda.
Massimo Troisi e Maria Grazia Cucinotta leggono la poesia Nuda nel film "Il postino" di Michael Radford.
Un francobollo per la trasparenza
fonte: la Poste Tunisienne |
N° Poste Tunisienne : 1928
Date d'Emission : 09 Décembre 2012
Sujet : Journée Internationale de Lutte Contre la Corruption
Date d'Emission : 09 Décembre 2012
Sujet : Journée Internationale de Lutte Contre la Corruption
Format : 52 x 37 mm
Tirage : 500.000
Tirage : 500.000
Le varie dimensioni della trasparenza
Trasparenza e traslucenza
Spontaneità, evenemenzialità e libertà, che
caratterizzano generalmente la vita, non ammettono
trasparenza. Byung-Chul Han nel suo libro La società della trasparenza.
Grazie al web noi consumatori ci consegniamo volontariamente all’osservazione panottica, che regola e soddisfa i nostri bisogni. Gli algoritmi di Google sanno cosa bramiamo, e ci propongono di momento in momento la possibilità di soddisfare i nostri desiderata più segreti. Non tutti, per ora, ma molti. La sorveglianza non si realizza, dice l’autore, come un attacco alla libertà, ma attraverso la nostra volontaria consegna alla libertà medesima, al regno incontrovertibile della trasparenza. Marco Belpoliti nel suo blog DOPPIOZERO.
Daniel Goleman - Warren Bennis - James O'Toole, Trasparenza. Verso una nuova economia dell'onestà.
Cose trasparenti, Dmitri Nabokov
Fisica della trasparenza, Roberta Borsani
Parole nude, Alfredo Bianco
giovedì 22 ottobre 2015
Trasparenze nel mondo
In inglese : Trasparency |
In francese: Trasparence |
In spagnolo: Trasparecia |
In Tedesco : Trasparenz |
In Sardo: Trasparéntzia |
In Greco: διαφάνεια (diafáneia) |
In cinese :
透明度 (Tòumíngdù)
|
In Arabo:
شفافية (shaffafia)
|
sabato 17 ottobre 2015
Alla ricerca della Trasparenza
Devoto Oli : « La capacità di un corpo di permettere il passaggio, attraverso il suo spessore, di radiazioni luminose, e quindi la visione di oggetti situati al di là di esso.»
Treccani.it: « La caratteristica e la proprietà di essere trasparente: la t. di un vetro, la t. dell’aria o dell’acqua limpida; la maggiore o minore t. di un corpo, dipendente non solo dalla sua natura, ma, in generale, anche dal suo spessore.»
GarzantiLinguistica : come «la proprietà, caratteristica di ciò che è trasparente».
Ciò che è trasparente: «che si lascia attraversare da una radiazione, in particolare dalla luce, consentendo di individuare in modo più o meno nitido gli oggetti che
rispetto all’osservatore sono al di là di esso»
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